La Fonduta alla Valdostana è un piatto tradizionale della Valle d’Aosta, e la sua storia è strettamente legata alla produzione del formaggio Fontina, il cuore del piatto. La fonduta rappresenta uno dei simboli culinari della regione, e le sue origini risalgono a tempi antichi e, nasce, probabilmente dall’esigenza di utilizzare il formaggio in eccesso e creare un piatto calorico e nutriente adatto ai rigidi inverni alpini. Durante i mesi freddi, le famiglie contadine si riunivano attorno al fuoco e preparavano la fonduta come pasto condiviso, intingendo il pane tostato o il pane nero nel formaggio fuso.
Le Origini della Fontina:
Il formaggio Fontina è stato prodotto per la prima volta nel Medioevo, intorno al XII secolo, nelle valli alpine della Valle d’Aosta. È caratterizzato dalla sua consistenza morbida e dal sapore burroso, che lo rende perfetto per essere fuso. La Fontina veniva tradizionalmente prodotta con il latte delle mucche valdostane, allevate a grandi altitudini e nutrite con erba fresca di montagna, il che conferiva al formaggio il suo sapore unico.
Differenze e varianti:
La fonduta valdostana ha delle somiglianze con la fonduta svizzera, ma ci sono differenze fondamentali. Mentre la fonduta svizzera spesso mescola diversi tipi di formaggio e vino bianco, quella valdostana utilizza solo la Fontina e non prevede l’aggiunta di alcolici, il che le conferisce un sapore più delicato e cremoso.
Evoluzione e importanza culturale:
Nel corso dei secoli, la Fonduta alla Valdostana è diventata un simbolo dell’identità gastronomica della Valle d’Aosta e ha acquisito popolarità anche fuori dai confini della regione. Nel XIX e XX secolo, il piatto ha iniziato a essere servito in ristoranti e trattorie, diventando un’attrazione per i turisti che visitavano la regione alpina.
Oggi la fonduta è considerata non solo un piatto della tradizione, ma anche un’espressione dell’artigianato caseario valdostano, celebrando la qualità e la purezza del formaggio Fontina DOP, tutelato da rigorose normative che garantiscono il legame con il territorio.
In sintesi, la Fonduta alla Valdostana è una ricetta che ha radici profonde nella vita rurale delle montagne valdostane, ed è sopravvissuta nei secoli come simbolo di convivialità e tradizione, continuando a deliziare chiunque assapori il suo gusto semplice ma ricco.
Una preparazione a base di formaggio che celebra il rinomato formaggio Fontina, prodotto tipico della regione.
La ricetta tradizionale:
Ingredienti (per 4 persone)
- 400 g di Fontina DOP
- 4 tuorli d’uovo
- 200 ml di latte intero
- 40 g di burro
- Pane (preferibilmente pane nero o di segale) per accompagnare
Procedimento:
- Preparare la Fontina: Tagliare la Fontina a fette sottili o cubetti. Metterla in una ciotola e coprirla con il latte. Lasciare riposare per circa 2 ore affinché il formaggio si ammorbidisca.
- Sciogliere la Fontina: Dopo il riposo, trasferire la Fontina ammorbidita con il latte in una pentola dal fondo spesso. Aggiungere il burro e scaldare a fuoco molto basso, mescolando continuamente per evitare che si attacchi o si formino grumi.
- Aggiungere i tuorli: Una volta che il formaggio sarà completamente sciolto e ben amalgamato con il latte, togliere dal fuoco e aggiungere i tuorli uno alla volta, mescolando energicamente dopo ogni aggiunta. La fonduta deve essere cremosa e liscia.
- Cottura finale: Rimettere la pentola sul fuoco basso e continuare a mescolare fino a che la fonduta non raggiunge una consistenza vellutata e senza grumi. Non far bollire per evitare che i tuorli si rapprendano.
- Servire: Versare la fonduta calda in appositi recipienti (tradizionalmente ciotole di terracotta) e servire immediatamente, accompagnata da cubetti di pane tostato o pane di segale. Il pane viene intinto nella fonduta, rendendo ogni boccone irresistibilmente cremoso.
Consiglio:
- Se si desidera, si può aggiungere una spolverata di pepe nero o noce moscata per arricchire il sapore. Per accompagnare la Fonduta alla Valdostana, è importante scegliere un vino che bilanci la ricchezza e la cremosità del piatto, senza sovrastarne il sapore delicato della Fontina. Ecco alcuni consigli di abbinamento, preferibilmente vini locali della Valle d’Aosta, ma rispettando sempre i gusti personali:
Vini Rossi:
- Pinot Noir della Valle d’Aosta: Se preferisci un vino rosso, il Pinot Noir valdostano, leggero e fruttato, può essere un buon abbinamento. La sua delicatezza non sovrasta il formaggio, e il basso contenuto tannico lo rende una scelta versatile.
- Torrette Superiore: Un vino rosso locale, ottenuto principalmente dal vitigno Petit Rouge. Questo vino ha un corpo medio, con una buona freschezza e una leggera speziatura, perfetto per chi ama i rossi, ma senza eccedere in potenza.
Vini Bianchi:
- Blanc de Morgex et de La Salle: Un vino bianco tipico della Valle d’Aosta, ottenuto dal vitigno Prié Blanc. È un vino fresco, minerale e leggero, che si sposa bene con la fonduta, bilanciandone la ricchezza senza coprire il sapore del formaggio.
- Chardonnay della Valle d’Aosta: Un altro abbinamento classico. Lo Chardonnay valdostano, con il suo carattere fresco e fruttato, offre una buona acidità che aiuta a pulire il palato dopo ogni boccone di fonduta.
- Petite Arvine: Un vino bianco autoctono della Valle d’Aosta, caratterizzato da note fruttate e agrumate, con una buona acidità e freschezza. È perfetto per contrastare la cremosità della fonduta.
Vino da bollicine:
Se preferisci un vino spumante, un Metodo Classico prodotto in Valle d’Aosta o un Prosecco possono essere ottime scelte, grazie alle bollicine che rinfrescano il palato. In generale, la regola d’oro è scegliere vini freschi e non troppo strutturati, in modo da creare un equilibrio con la fonduta, che è già un piatto ricco e corposo.
La Fonduta alla Valdostana è un piatto perfetto per le fredde giornate invernali e celebra uno degli ingredienti più iconici della Valle d’Aosta.
Buon appetito